Un’altra PAC è possibile

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Assemblea pubblica per discutere della nuova Politica Agricola Comune

Sabato 13 marzo 2021, alle ore 10, sarà possibile partecipare all’Assemblea pubblica promossa da:

Lucio Cavazzoni, GoodLand
Famiano Crucianelli, Bio-distretto della Via Amerina e delle Forre
Damiano Di Simine, Legambiente e Coalizione Cambiamo Agricoltura Eleonora Evi, Eurodeputata – Gruppo dei Verdi/ALE
Brigitte Foppa, Consigliera provinciale e regionale Verdi-Grüne-Verc Trentino/Alto Adige
Rossella Muroni, Vicepresidente Commissione Ambiente Camera

L’Assemblea sarà occasione di dialogo sulla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che si sta discutendo attualmente in Europa e che merita un considerevole approfondimento, essendo una delle politiche comunitarie di maggiore importanza.

Le proposte di regolamento per la riforma della PAC (Politica Agricola Comune) approvate da Parlamento e Consiglio non hanno nulla di “verde”, ignorano la sfida climatica, rinunciano a difendere suolo, acqua e biodiversità, non premiano i metodi sostenibili né il lavoro, non sostengono le piccole e medie imprese, non investono sulla transizione ecologica del settore. Con questa riforma sarà persino difficile raggiungere gli obiettivi del Green Deal di cui la Commissione europea si era fatta sostenitrice.

Non sono stati previsti né gli strumenti, né le risorse necessarie per dare concretezza agli obiettivi previsti nei documenti di strategia della Commissione “From Farm to Fork” e “Biodiversity 2030”: la riduzione del 50% dell’uso di pesticidi nei campi, del 20% dei fertilizzanti minerali e del 50% degli antibiotici negli allevamenti; la rinaturalizzazione del 10% e la conversione al biologico del 25% della superficie agricola europea.

Nel silenzio generale, le corporazioni agricole e i big dell’agrobusiness intendono mettere le mani ancora una volta sui 387 miliardi di euro della nuova PAC, soldi non caduti dal cielo, ma presi dalle tasche dei cittadini europei e che vanno nella direzione sbagliata, a sostenere la chimica di sintesi, le monoculture, le coltivazioni e soprattutto gli allevamenti intensivi, responsabili di tre quarti delle emissioni dei gas serra dell’intero settore agricolo europeo.

L’Unione Europea, se le cose non cambiano, confermerebbe uno stanziamento di cui l’80% sono sussidi destinati al 20% delle aziende agricole più grandi, e non a milioni di contadini o aziende agricole medio piccole che producono gran parte del cibo che finisce sulle nostre tavole, che garantiscono la diversificazione e la biodiversità, custodendo il territorio da posizioni di marginalità e difficoltà economica.

Si riconferma così un modello di agricoltura che ha causato lo spopolamento e l’impoverimento delle aree interne, il degrado dell’ambiente e il brutale sfruttamento del lavoro.
Parlare di sostenibilità in agricoltura significa perseguire obiettivi di riqualificazione dei territori, dare valore al lavoro contadino e a quello di aziende agricole e dei braccianti, puntare sull’agroecologia come veicolo di innovazione e come stimolo per la ricerca in tale senso. Tutti principi che sono stati cancellati dal voto di poche settimane fa. Ma la partita non è chiusa. Il testo della riforma della Politica Agricola Comune dovrà essere discusso e vagliato per diversi mesi da un negoziato tra le istituzioni europee. Non vogliamo che le decisioni vengano prese senza l’ascolto delle ragioni dei cittadini e del mondo agricolo e contadino.

Vi è già in Europa una moltitudine di organizzazioni della società civile e di grandi associazioni che ha espresso un radicale dissenso. Il corso degli eventi può cambiare. Per questo è importante una mobilitazione straordinaria, perché il nostro dissenso e le nostre ragioni arrivino sul tavolo di Bruxelles. Ci appelliamo a cittadini, contadini, aziende agricole, sindacati, organizzazioni ambientaliste e di impegno sociale e civile che sono impegnate in Italia e in Europa, per un’azione forte per una PAC differente, affinché nell’agricoltura europea si affermino i principi della sostenibilità ambientale e sociale.

Il Bio-distretto della Via Amerina e delle Forre, che sostiene un’agricoltura sostenibile, nel pieno rispetto dell’ambiente e della biodiversità, al fianco dei piccoli agricoltori, sosterrà l’Assemblea pubblica per una diversa visione dell’agricoltura europea.

Per far sentire forte e chiaro in Europa la voce di quanti come noi vogliono un’agricoltura giusta, sana e sostenibile, che dia il suo contributo nella lotta alla crisi climatica invitiamo tutti coloro che si oppongono a questa Pac, all’Assemblea Pubblica “Un’altra Pac è possibile”, che si svolgerà on-line, il prossimo 13 marzo, alle ore 10. Per partecipare è possibile registrarsi al seguente link: https://forms.gle/XGV8CVhyNn3vxtm9A

L’Assemblea sarà trasmessa in diretta sulle pagine Facebook:

On. Eleonora Evi: (1) Eleonora Evi | Facebook

On. Rossella Muroni: (1) Rossella Muroni | Facebook

Il Comitato Promotore:

Lucio Cavazzoni, GoodLand

Famiano Crucianelli, Biodistretto della Via Amerina e delle Forre

Damiano Di Simine, Legambiente e Coalizione Cambiamo Agricoltura

Eleonora Evi, eurodeputata – Gruppo dei Verdi/ALEBrigitte Foppa,

Consigliera provinciale e regionale Verdi-Grüne-Verc Trentino/Alto Adige

Rossella Muroni, vicepresidente Commissione Ambiente Camera