Giovedì sera, 25 gennaio 2024, nella sala consiliare di Corchiano si è tenuta una numerosa assemblea contro l’ipotesi di realizzare nella Tuscia il deposito di scorie nucleari. Alla iniziativa hanno partecipato sindaci e amministratori del Biodistretto della via Amerina e delle Forre, comitati, associazioni, produttori agricoli, la sindaca di Montalto, il vicesindaco di Bolsena e il presidente del Biodistretto del lago di Bolsena. È intervenuto il consigliere regionale Enrico Pannunzi e il consigliere regionale Sabatini ha inviato un messaggio di adesione all’assemblea.
Il vicesindaco del comune di Corchiano Pietro Piergentili e il presidente del Biodistretto della Via Amerina Famiano Crucianelli aprendo l’assemblea – oltre a riaffermare tutte le ragioni tecniche, scientifiche , ambientali e sociali con le quali si è contestata l’ipotesi della società Sogin , ragioni che rendono improponibile il deposito delle scorie nel territorio della Tuscia, – hanno proposto all’assemblea la necessità di aprire una nuova fase con al centro l’iniziativa e la mobilitazione dei cittadini.
La comunità della Tuscia unita ha coinvolto nella elaborazione delle osservazioni critiche al progetto Sogin tecnici, accademici, scienziati esperti. Ha presentato e continuerà a presentare ricorsi al TAR per dimostrare anche sul terreno giuridico la nostra indisponibilità. Trentacinque sindaci del nostro territorio hanno chiesto 10 mesi fa d’incontrare il ministro della transizione ecologica Frattin. Si è fatto un grande lavoro che testimonia un territorio profondamente unito, un lavoro e un impegno che è stato totalmente ignorato dagli interlocutori a partire dalla Sogin per finire al Ministro Frattin, ministro che si è negato per mesi e mesi.
Ora è tempo che la parola passi direttamente ai nostri cittadini, alla gente che vive e lavora nel nostro territorio. Nel corso del mese di febbraio tutti i comuni coinvolti direttamente nella scelta della Sogin, così come gli altri comuni del Biodistretto, faranno una campagna di informazione e sensibilizzazione capillare fra i cittadini. L’obiettivo è quello di arrivare alla fine di febbraio il 24 e 25 ad una manifestazione, ad una marcia di popolo che unisca i 4 comuni (Gallese, Vasanello, Vignanello e Corchiano) dove sono stati individuati dalla Sogin i siti per l’ipotetico deposito di scorie nucleari. È questa solo il primo passo. Se dovesse rimanere questa situazione il secondo passo sarà quello di arrivare ad una manifestazione con in testa i sindaci della Tuscia e con una forte delegazione di cittadini del territorio davanti a quelle istituzioni romane che hanno mostrato indifferenza e ostilità.
Non sapremmo come altro definire la proposta scellerata, quale quella di ipotizzare 21 siti possibili nella Tuscia a fronte dei 51 totali. Il paradosso se non l’imbroglio è quello di dare più del 40% di possibilità ad un territorio che è meno dell1% del territorio nazionale.
L’ipotesi di questa seconda fase è stata condivisa dall’assemblea ed è stata sottolineata con forza negli interventi degli amministratori presenti dal sindaco di Vasanello a quello di Corchiano, Fabbrica e Vallerano ai vicesindaci di Vignanello e Gallese dal comitato di Corchiano a quello di Gallese.