CONTINUIAMO LA SEMINA…
DOPO L’INCONTRO DI ORVIETO DEL 16.03.2019, PROSSIMO CONVEGNO CONTRO I NOCCIOLETI SABATO 22 GIUGNO 2019, BIBLIOTECA DI ACQUAPENDENTE, ORE 10.
ALL’ESTERNO SI TERRA’ UN MERCATO CONTADINO.
Dopo il recente convegno di Orvieto e la iniziativa tenuta a Bolsena il 9 giugno 2019, si terrà un ennesimo convegno sui problemi ambientali e sanitari indotti nella coltivazione intensiva dei noccioleti, ma anche di tutte le altre monocolture.
Recentemente infatti molte amministrazioni comunali laziali (in particolare intorno al lago di Bolsena) hanno deliberato ordinanze contro l’uso indiscriminato di pesticidi. I sindaci umbri e laziali dell’altopiano dell’Alfina e dei comuni delle aree contigue (Bagnoregio, Lubriano, ecc.) -complici anche le elezioni amministrative- sono in evidente ritardo nell’affrontare il problema.
Come ha ricordato recentemente Famiano Crucianelli, presidente del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre- il suolo, l’acqua e l’aria sono gli elementi fondamentali della nostra esistenza che sono messi in pericolo da tutte le monoculture che si alimentano di composti chimici (pesticidi, diserbanti, ecc.), quindi questa lotta che vuole modificare l’approccio all’agricoltura è una lotta per la vita, come i giovani-in tutto il mondo- hanno capito.
Ma la specificità del complesso Lago di Bolsena-Altopiano dell’Alfina (il lago dipendente dalle acque che si raccolgono sull’altopiano), del suo bacino idrogeologico (aree di particolare vulnerabilità, essendo riconosciute come SIC e ZPS) è unica: essendo le vulcaniti dell’altopiano dell’Alfina molto permeabili, come fior di studi geologici dimostrano, è necessaria la riduzione fino all’eliminazione dei pesticidi e fitofarmaci. In particolare la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in un comunicato recente della Commissione (21.11.2108), statuisce come debbano essere adottate tutte le misure di conservazione necessarie, escludendo ogni margine discrezionale in materia degli Stati membri e di sottoporre a VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) opere e colture che potrebbero essere in predicato di apportare degrado a tutto l’acquifero ed al sistema lacuale.
Come ha ricordato la stesso Vescovo di Viterbo Lino Fumagalli – che sviluppare la coricoltura intorno al lago di Bolsena e sull’altopiano dell’Alfina che lo alimenta è contestabile – : “Tutti coloro che hanno piantato dei noccioleti intorno al lago di Bolsena e non solo… hanno rovinato l’ambiente, hanno perso il denaro e quindi hanno buttato via i soldi, tradendo le attese e le speranze di tanti lavoratori”.
Esiste pertanto materia per intervenire sulle monoculture di noccioleti e di altre monoculture in particolare sostenendo le ordinanze dei Sindaci che difendono il loro territorio. Ma andando anche oltre: non solo divieti, è necessario creare negli agricoltori una nuova coscienza “ecologica”, tenendo conto dei loro bisogni, delle loro paure, dei dubbi che i cambiamenti immettono: il compito degli amministratori deve essere perciò orientato a questo con l’ausilio della scienza che ormai denuncia questo modo di operare chimico come “il passato”.
Come ha recentemente scritto lo stesso Famiano Crucianelli in una lettera inviata al Governatore del Lazio Zingaretti “La coricoltura che è sempre stata una risorsa fondamentale sta diventando un grande problema per le nostre comunità e per le nostre terre”.
A breve pubblicheremo la locandina del convegno ed un profilo dei relatori, tutti di primo livello, che analizzeranno da molti punti di vista il problema delle monoculture.
COMUNICATO STAMPA DELLA RETE INTERREGIONALE PROTEZIONE AMBIENTE DEL 13.06.2019