Il territorio di Vignanello si estende alle falde orientali dei Monti Cimini ed è circondato da profonde forre incise da modesti corsi d’acqua, denominati “fossi”. Questa morfologia è il risultato dell’attività magmatica dei vulcani Cimino e Vico. Il centro abitato si erge a 369 m sul livello del mare.

La primitiva rocca di Vignanello fu edificata, secondo la tradizione, dai monaci benedettini che governarono il feudo dalla metà del IX secolo all’inizio dell’XI. La rocca medievale si trasformò così nel maestoso castello in pietra grigia che oggi vediamo. Nel 1611 Ottavia Orsini decise di realizzarvi un giardino, articolato in varie parti.

Il sottosuolo di Vignanello è ricco di spazi e percorsi sotterranei. I “connutti”, termine dialettale con cui vengono indicati i cunicoli, si sviluppano lungo una linea principale che va dalla Valle della Cupa verso il castello Ruspoli; esistono poi diverse diramazioni verso altre zone del paese. È noto l’utilizzo dei cunicoli da parte degli etruschi, principalmente allo scopo di raccogliere l’acqua dalle falde sotterranee per poi trasportarla o attingerla da pozzi.

La fontana d’a Rocca, conosciuta come Fontana Baroccca, è stata la prima fontana eretta all’interno del perimetro delle mura settecentesche.
La chiesa Colleggiata di Santa Maria della Presentazione venne costruita tra il 1710 e il 1723, per volere del principe Francesco Maria Ruspoli. Precedentemente nello stesso luogo sorgeva l’antica Chiesa Matrice, dedicata all’assunzione della Madonna, di stile romanico, a tre navate, con otto colonne ed il campanile in facciata.

La chiesta di San Sebastiano fu edificata nel 1625 per volontà di Ottavia Orsini: essa conserva una tela attribuita al Pomarancio raffigurante l’incoronazione della Vergine tra S. Francesco e S. Sebastiano.
Edificata nel 1705 e posta alla sommità del Borgo del Molesino troviamo la chiesa dei Santissimi Angeli Custodi, che ospitava la confraternita dei Sacconi.
Costruita in forme circolari nel 1785, con le offerte dei vignanellesi, la chiesa della Madonna del Pianto è stata costruita sul luogo dove è avvenuto il miracolo.

La festa del vino si tiene ogni anno dal 10 al 15 agosto, occasione in cui Vignanello “brinda” al suo prodotto di punta. Per sei serate consecutive, l’antico paese si trasforma in un vero e proprio tripudio di colori e profumi inebrianti, tra degustazioni guidate di vini e di prodotti tipici. L’evento offre un ricchissimo programma di intrattenimenti.
La festa dell’olio e del vino novello invece ha luogo il secondo e il terzo fine settimana di novembre. Grazie ai percorsi informativi, alle rievocazioni e alle ricostruzioni storiche dei mestieri che hanno una rigorosa criticità filologica nei materiali usati, nei prodotti finiti, nelle nozioni storiche, da qualche anno è nata la voglia di far immergere i visitatori in un angolo di storia. Lo scopo è quello di fungere da macchina del tempo e di far toccare con mano, far provare i mestieri perduti e le manualità dimenticate, attraverso anche gli spettacoli e alcuni sport in uso per far rivivere quell’Italia del rinascimento.

L’infiorata di Vignanello in occasione del corpus domini ha radici molto antiche che risalgono al 1800. La sua esecuzione è stata interrotta solo durante i due conflitti mondiali. Grazie al contributo di tutta la comunità del paese le vie del borgo antico vengono ricoperte da un tappeto floreale, costituito esclusivamente da fiori e materiali vegetali.
Il 26 dicembre ha luogo la tombola vivente vignanellese. La manifestazione si svolge nella piazza principale sullo sfondo del suggestivo Castello Ruspoli, Casini Ruspoli e la chiesa Colleggiata Santa Maria della Presentazione. In un’atmosfera magica, arricchita dal profumo di caldarroste e vin brulè, i numeri viventi trasformano il classico gioco della tombola in un pomeriggio davvero unico.