Vallerano, anticamente chiamato Valeriano, è un’isola incantata, circondata da castagni, dove il tempo sembra non passare mai tra piazzette, archi e il suo bel borgo medievale: disposto a ventaglio tra Canepina e Vignanello, dista circa 18 Km da Viterbo.

Il paesaggio urbano conserva una struttura medievale e le prime tracce di insediamento risalgono all’età del bronzo: a testimoniarlo sono anche le molte tombe etrusche presenti sul territorio, dimostrazione del fatto che Vallerano è stato parte del territorio dell’Etruria. Racchiuso tra mura e torrioni, il borgo conosce il massimo splendore sotto il dominio dei Farnese.
Il centro storico di Vallerano gode di moltissimi monumenti di particolare interesse, tra i quali meritano sicuramente una menzione la chiesa di San Vittore, dedicata al santo protettore del paese, il Santuario della Madonna del Ruscello e gli eremi rupestri medievali sparsi nelle campagne.
Il paese accoglie il turista con storia e cultura, facendolo immergere tra i suoi monumenti.

La chiesa di S. Vittore Martire, eretta nel punto centrale e più elevato del paese, contrariamente a quanto si è sino ad oggi creduto, venne costruita diversi secoli prima del 1500. La chiesa oggi si presenta priva di facciata, ma all’origine l’aveva ed era dalla parte occidentale, con un’unica porta d’ingresso. Verso la fine del secolo XIV, per aggiungere alla chiesa qualche metro di lunghezza così da costruire una residenza al parroco, la facciata fu demolita; la nuova porta d’ingresso fu aperta dalla parte di mezzogiorno nel muro aggiunto, nel 1497, come si può notare dall’iscrizione incisa sull’architrave della porta.

Le origini della chiesa Santa Maria del Ruscello risalgono al 1604. A trecento metri dalla Roccaforte di Vallerano vi era, ai margini di un ruscello, una piccola cappella con un affresco della Vergine ed il Bambino del 1400. Il tempo e le intemperie avevano reso quasi irriconoscibile la sacra immagine, tanto che il pittore Stefano Menicucci venne incaricato di restaurarla. Il 5 luglio 1604, mentre l’artista stava ritoccando la bocca, dalle labbra della Vergine sgorgò miracolosamente del sangue. Un numero grandioso di fedeli accorse e, con le offerte raccolte, l’8 marzo 1605 si diede inizio ai lavori per la costruzione del tempio. Il quadro, chiamato Madonna del Ruscello, è custodito ancora oggi all’interno della chiesa barocca, ma è in realtà un frammento di un affresco forse del XV secolo, attribuito alla scuola laziale.

Nel piccolo cimitero di Vallerano va segnalata la presenza della tomba del noto scrittore e giornalista Corrado Alvaro (1895-1956), al quale nel paese è stata intitolata una via, la biblioteca comunale e le scuole elementari. Davanti all’ingresso di queste, è stata posta una statua in bronzo raffigurante lo scrittore, con alla base l’epigrafe: Corrado Alvaro, scrittore che questa terra tanto amò.
A 1 km dal paese, invece, in località Pantaniccio, si apre nella roccia dell’omonimo fosso la cosiddetta Grotta di San Salvatore, una cappella dell’alto Medioevo che conserva un altare scavato nella pietra viva, resti di affreschi in stile bizantino ed un’atmosfera arcana.

Oggi Vallerano è ravvivato da una serie di eventi ed iniziative in grado di richiamare folle di visitatori come la festa patronale di San Vittore con i fuochi artificiali, la Notte delle Candele e la Festa della castagna. La Notte delle Candele viene organizzata ogni anno alla fine di agosto, serata in cui vengono accesi centomila lumi, i quali vengono posizionati in modo da esaltare i contorni di archi, dimore storiche, chiese e le cornici di porte e finestre.

Vino, nocciole e castagne, in modo particolare la castagna di Vallerano DOP, unica castagna DOP in Italia, sono i principali prodotti dell’agricoltura valleranese; ma un’eccellenza della gastronomia valleranese è anche la porchetta che porta il nome del paese anche fuori dai confini regionali.