Le Api e gli Impollinatori

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In Europa, gli impollinatori sono prevalentemente api e sirfidi, ma anche farfalle, falene, alcuni coleotteri e vespe. Tra gli impollinatori gli apoidei selvatici (Hymenoptera, Apoidea, Apiformes) e quelli oggetto di allevamento come l’ape domestica (Apis mellifera Linneus, 1758) e i bombi (Bombus Latreille, 1802) costituiscono il gruppo tassonomico di gran lunga più importante. Sono le responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. Negli ultimi 50 anni la produzione agricola ha avuto un incremento di circa il 30% grazie al contributo diretto degli insetti impollinatori. La maggior parte delle piante di interesse agricolo necessita degli insetti pronubi per l’impollinazione. A causa di alcune scelte della moderna agricoltura come la monocultura, l’eliminazione delle siepi e l’impiego dei fitofarmaci, nonché l’alterazione e la frammentazione delle aree naturali, l’ambiente è divenuto inospitale per la maggior parte degli insetti pronubi. Il declino della presenza dei pronubi selvatici ha fatto sì che l’importanza delle Apis mellifera sia diventata fondamentale per alcune colture. In Europa, quasi metà delle specie di insetti è in grave declino e un terzo è in pericolo di estinzione. 



In genere, nei paesaggi agricoli e urbani gli impollinatori sono esposti a molteplici fitofarmaci (insetticidi, fungicidi ed erbicidi). Questi prodotti possono avere un effetto nocivo diretto sugli impollinatori nel momento in cui questi vengono a contatto diretto con residui di sostanze irrorate sulle piante o con polvere contaminata, si nutrono di polline e nettare contenente residui nocivi di prodotti fitosanitari, bevono acqua contaminata o sono esposti a materiale contaminato nei nidi. I prodotti fitosanitari possono anche avere effetti nocivi indiretti. Ad esempio, gli erbicidi riducono la quantità e la diversità delle risorse floreali con un notevole impatto negativo sull’approvvigionamento alimentare degli impollinatori, la cui esistenza è subordinata alla presenza di una varietà di specie a infiorescenza per tutto il periodo dell’anno in cui sono attivi. Gli impollinatori possono dipendere da specifiche specie a infiorescenza, tra cui anche piante che non hanno alcun’altra utilità per gli agricoltori e sono pertanto trattate come piante infestanti. I nemici maggiori per gli impollinatori sono però i neonicotinoidi. Essi sono una classe di insetticidi che colpisce il sistema nervoso degli insetti. Sin dalla loro introduzione nei primi anni ’90, i neonicotinoidi sono stati ampiamente utilizzati per proteggere le colture, perlopiù per trattare le sementi prima della loro piantagione. I neonicotinoidi sono prodotti sistemici, ossia vengono assorbiti dalla pianta e circolano nei suoi tessuti per tutto il suo ciclo vita.



L’impatto dei fitofarmaci sugli impollinatori dipende dal tipo di prodotto utilizzato, dal tempo di persistenza nell’ambiente e dal luogo, dal momento e dalla modalità in cui i prodotti sono applicati. Una delle pratiche agricole funzionali a ridurre l’impatto dei prodotti fitosanitari sugli impollinatori è quello di praticare lo sfalcio del cotico erboso prima di intervenire con l’insetticida. In questo modo verrebbero allontanate le infiorescenze delle specie spontanee che attraggono gli insetti pronubi diminuendo così il rischio che questi entrino in contatto con il prodotto fitosanitario contaminandosi. Anche l’allontanamento degli alveari limitrofi all’appezzamento nel momento della somministrazione del trattamento è uno degli accorgimenti utili a non danneggiare e contaminare questi insetti fondamentali. Inoltre è da ricordare che uno dei rischi dovuti alla somministrazione dei prodotti fitosanitari è quello della deriva. L’effetto deriva rappresenta il movimento del prodotto fitosanitario nell’atmosfera, come particelle sospese nell’aria, dall’area trattata verso qualsivoglia sito non bersaglio (potrebbe colpire api e altri insetti impollinatori, alberi e piante selvatiche anche a distanza dalle coltivazioni). Ricordiamo che questi insetti sono vere e proprie sentinelle dello stato di salubrità dell’ambiente! È necessario proteggere queste specie in modo da preservare anche la nostra salute e mantenere alta la qualità della vita.

  https://op.europa.eu/webpub/eca/special-reports/pollinators-15-2020/it/ https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/SR20_15/SR_Pollinators_IT.pdf