LE COMUNITà ENERGETICHE

UNA GRANDE COMUNITÀ ENERGETICA

Il Biodistretto della Via Amerina e delle Forre lavora per la costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili come metodo sostenibile di produzione di energia nel territorio supportando Comuni, imprese e cittadini nella loro realizzazione al fine di raggiungere la totale autonomia energetica da fonti rinnovabili.

Sono nate le prime Comunità Energetiche che permetteranno, oltre ad un risparmio economico per cittadini, imprese e comuni, un controllo diretto su produzione e consumo e un abbattimento delle emissioni di CO2.
Le Comunità Energetiche fanno parte del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima del Biodistretto che punta a raggiungere gli obiettivi di riduzione di gas climalteranti prima dei tempi prefissati dall’Unione Europea.

COSA È LA CER?

La Comunità Energetica Rinnovabile è un’associazione di cittadini, aziende o enti pubblici al cui interno ci sono produttori e consumatori di energia da fonti rinnovabili, come ad esempio da fotovoltaico o eolico. Quando i membri della Comunità Energetica consumano elettricità nei momenti in cui essa viene prodotta all’interno della Comunità, la CER riceverà degli incentivi che verranno poi redistribuiti fra i soci all’interno della Comunità Energetica secondo le modalità stabilite dalla Comunità Energetica stessa.

NASCE LA CER IN FORMA COOPERATIVA AMERINA FORRE

Il 31 marzo 2025 nasce la Comunità Energetica Rinnovabile in forma cooperativa Amerina Forre, che si estende ai 13 Comuni del Biodistretto ed è aperta a cittadini, enti, piccole e medie imprese, e imprenditori agricoli.
La CER sarà socia della Fondazione e farà parte del Comitato di indirizzo della Fondazione permettendo a tutti i soci della CER di entrare nella governance generale del Biodistretto quindi aumentando considerevolmente la partecipazione di tutti i cittadini all’attività del Biodistretto.

DA DOVE NASCE?

Dal 2018, nell’Unione Europea ne è stata introdotta una prima definizione comunitaria con la direttiva sulla promozione delle fonti rinnovabili, la Direttiva UE 2018/2001. Questa direttiva, conosciuta anche come direttiva RED II (dall’inglese Renewable Energy Directive II), introduce la CER come nuovo schema di autoapprovvigionamento (o autoconsumo) locale da fonti rinnovabili. Nella realizzazione di questa prospettiva, i consumatori (o consumers) divengono autoconsumatori (o prosumers) e agiscono collettivamente. La definizione delle CER rientra nelle strategie di transizione energetica europea: si propone un’adozione diffusa di fonti di energia rinnovabile sul territorio comunitario a stabilire un nuovo assetto del sistema energetico, dov’è fortemente incentivata la produzione di energia a livello locale.

COME FUNZIONA?

Il produttore autoconsuma energia dall’impianto fotovoltaico, l’energia che non consuma viene condivisa con gli altri utenti, ovvero i consumatori. Quando i consumatori utilizzano energia nel momento esatto in cui questa viene prodotta e immessa nella rete, la Comunità riceverà gli incentivi economici. Il progetto si basa si basa sulla possibilità di avere CER che includano più cabine primarie. Ogni cabina primaria però avrà una contabilità separata per calcolare la produzione e consumo che è alla base di quanto il GSE prevede per definire gli incentivi.

Consumare essendo efficienti è il pensiero che dovrebbe muovere e modificare le nostre abitudini. Infatti, più i consumatori saranno virtuosi, consumando elettricità nel momento esatto in cui l’impianto (es. fotovoltaico) produce energia che il produttore non riesce ad autoconsumare, più la Comunità riceve gli incentivi economici, che verranno redistribuiti tra i soci.

I VANTAGGI DELLA CER

Ambientale: le Comunità Energetiche favoriscono lo sviluppo di nuovi impianti (es. fotovoltaico), e li rendono più efficienti, riducendo le emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Economico: grazie agli incentivi garantiti dallo Stato, i membri della Comunità riceveranno un beneficio economico.
Sociale: le comunità consentono a soggetti in stato di povertà energetica, che non potrebbero mai investire nella realizzazione di impianti a fonte rinnovabile, di condividere i benefici dell’installazione di un impianto a fonte rinnovabile e di ottenere così importi che contribuiscono alla riduzione dei loro costi energetici.